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Che la diaspora continui
luglio 24, 2006, 12:24 am
Filed under: Politica

Israele-LibanoSo che con questo mi tirerò dietro le ire e le critiche di una buona parte degli intellettuali e degli idealisti che capiteranno su questa pagina.

(Immagine a lato di Cisano Carmelo)

Premetto che non sono razzista.
Non sono antisemita e non ho nulla contro i fratelli ebrei. Ma ho tutto contro la ‘politica estera‘ Israeliana.

Ho apprezzato molto un articolo della giornalista de il Manifesto, Luciana Castellina, pubblicato il 18 luglio 2006 che ho potuto leggere sul blog di Tortora, Mondo Liquido.

L’articolo porta un titolo che esprime una grande verità: La solitudine di Israele.

La giornalista esprime le opinioni di molti che non vogliono o non sanno come esporle, se possono o meno parlare senza che il filosofo di turno li additi come razzisti!

Incredibile ma vero: non essere d’accordo con la politica di uno stato
NON E’ RAZZISMO!

Oggi Israele può anche essere accettato politicamente e diplomaticamente dalla maggior parte delle nazioni al mondo (anche chi lo vede, più che altro, come una questione di comodo) ma la possibilità d’essere accettato culturalmente e umanamente si sta allontanando sempre più.
Si sta allontanando non dall’Italia o dall’Europa in generale che più di tanto, nel bene o nel male, la situazione è solo una serie di immagini al TG. Si sta allontanando proprio in quel punto del globo dove è invece importante accettazione ed approvazione.

Immaginate di vivere al fianco di uno stato che, per le azioni compiute nel suo passato, si sente sempre aggredito e minacciato. Uno stato che per esistere ha occupato un’altra nazione e confinato i suoi legittimi abitanti in ghetti e campi di raccolta. Uno stato che non rispetta le risoluzioni dell’ONU ma che pretende che gli altri le rispettino. Ha l’atomica quando tutti, nazioni unite comprese, condannano chi la possiede. Aggredisce militarmente ed occupa territori. Magari porta via proprio la tua casa, quella dove vivi con la tua famiglia e i tuoi bambini.

Personalmente non ammetto che con la scusa di salvare 3 militari rapiti ma probabilmente ancora vivi (sapevano i rischi che correvano quando si sono arruolati) Israele abbia, fino ad oggi, ucciso più di 300 persone di cui molti bambini!
Quanti di quei bambini che si salveranno, quando saranno cresciuti, potranno accettare un pericolo pubblico come nazione confinante? Quando una mezzaluna o una croce (il Libano è al 30% Cristiano) giocherà con una stella di Davide?
Si sta uccidendo il futuro.

Ehud Olmert sta ponendo le basi per la fine definitiva del suo stato, sta uccidendo quel sogno tanto accarezzato da secoli dai figli di Abramo.
Capisco e appoggio il fatto che il popolo ebraico voglia un propria nazione, la terra promessa, ma se lo stato che vogliono è emule della Germania di Hitler allora no, che la diaspora continui!

Voglio terminare con la chiusura dell’articolo citato:

E’ vero: Israele e’ sola. Avere dalla sua il paese piu’ potente del mondo, e con esso i suoi vassalli – media governi imprese – non riduce il suo isolamento. A chi sta a cuore salvare questo stato deve smetterla con questa mortifera, pericolosa, cieca solidarieta’.



In Bush we trust!
luglio 19, 2006, 8:38 am
Filed under: Politica

DollaroHo provato a resistere, sono andato a prendermi anche due caffé, ma nulla!

Addirittura avrei tentato di lasciare le dita delle mie mani dentro il cassetto della scrivania …se non fosse che non ho un cassetto!
Andrei anche a farmi un giro ma sono da poco entrato in ufficio e amo godermi la pace del mattino, senza sentire gente che urla, telefona o parla al monitor del computer come fosse la fidanzata rompiballe.

Non avendo più voglia di trattenermi o di recitare lunghi mantra per liberare la mia mente dalla spazzatura del quotidiano mi lascio andare e, come speso faccio, critico.
Critico ciò che leggo sui giornali, su quello che sento in televisione o quello che trovo nel mondo della rete.
Oggi su chi posto l’attenzione? Israele o Hezbollah? …no, non credo riuscirei a limitarmi e rischierei, nel mio piccolo, un incidente diplomatico!

Comunque la guerra Israelo-Libanese c’entra. Non direttamente, ma c’entra.

Se si ha la pazienza di ricercare sui giornali, i più svariati, nelle pagine secondarie o negli angolini di queste, si leggono cose che fanno sorridere.
Parliamo per un attimo del paese ‘più democratico del mondo‘ o per lo meno come ‘loro‘ si considerano. Gli Stati Uniti del signor Bush.

Ma per arrivare alla notizia di oggi è giusto fare un piccolo prologo.

Il 19 Settembre 2002 in Costa d’Avorio inizia, per questioni politiche di successione presidenziale, una forma di ribellione nella capitale Abidjan.
Fino a quel momento il paese africano, ex colonia francese, era considerato in assoluto il più stabile di tutto il continente. Questo ha fatto si che molti stranieri vi si stabilissero in maniera pressoché definitiva.
Tra questi molti erano americani.
Inizia il conflitto interno e urge un’evacuazione di tutti coloro che li avevano trovato casa, da parte dei governi di appartenenza. Compito assoluto ed inderogabile di ogni nazione in caso di conflitto/emergenza in un paese estero riconosciuto, ovvero dove c’è una rappresentanza diplomatica.
Francesi, Italiani e Inglesi hanno fatto bene e rapidamente il loro lavoro. Sgombrate le ambasciate, ammainate le bandiere (obbligo dell’ambasciatore durante una ritirata) e organizzati i rimpatri di tutti, e dico tutti, i civili presenti in zona di guerra.

Stessa cosa hanno fatto gli americani.
Hanno sgombrato l’ambasciata, salvato la loro coloratissima bandiera ma, al momento di portare via i connazionali civili, i mitici Marines sono saliti sulle loro navi, hanno acceso i motori e preso il largo abbandonando sul posto adulti e bambini.
Perché?
Semplice, lo stato americano salva e protegge i suoi connazionali solo ed esclusivamente se sono su territorio americano!

Francesi ed Italiani si sono guardati negli occhi (senza darsi testate, stavolta) e, in forza congiunta, sono dovuti ripartire con navi e aerei, a spese loro, per andare a prendere tutti gli americani, organizzare la raccolta e portarli nelle ambasciate statunitensi di Roma e Parigi.

Questa è la mia faccia con espressione basita …-> :o|

Torniamo a oggi, anzi ieri.
Dopo la figura non proprio onorevole di quattro anni fa, gli USA decidono e studiano, in caso di emergenza, un sistema di rimpatrio anche per i civili presenti in località di crisi.
La prova generale si presenta proprio in questi giorni. Il rimpatrio di tutti gli stranieri dal Libano.
Italia e altre nazioni hanno praticamente già terminato …il governo Bush un po’ meno.
Cosa è successo?
Semplice. Lo stato americano si rifiuta di riportare a casa tutti i connazionali che non promettono, firmando un contratto, di risarcire per intero, magari con tanto d’interessi, le spese sostenute per tale operazione …che abbiano bisogno di soldi per continuare a stare in Iraq? forse stanno solo organizzando una colletta!

La mitica America, paese della libertà, ha colpito ancora!

Ma la cosa non è finita qui. Se non ti puoi permettere di pagare stai a Beirut e muori, se puoi e decidi di pagare allora devi stare in attesa di una telefonata che può arrivare in un paio d’ore o in qualche giorno …ma se nel frattempo bombardano il palo del telefono cosa aspettano? i piccioni viaggiatori?

In una intervista sul Los Angeles Times, una studentessa californiana ha dichiarato: ‘Sono indignata. E’ roba da pazzi che il nostro paese ci tratti così‘.
Finita l’intervista ha chiesto di rimanere nell’anonimato per evitare ritorsioni da parte del governo! …eppure nei film sono sempre dei grandi eroi!



Vecchi politici, nuovi insulti!
giugno 27, 2006, 2:28 PM
Filed under: Politica

Vi propongo una bellissima ‘lettera’ che mi è stata mandata via mail da Laura ma che potete trovare anche sul blog civico di Beha.

E’ stata scritta dal Dott. Luigi Civita, vale veramente la pena di dargli un’occhiata in quanto esprime il pensiero comune della maggioranza dei cittadini Italiani onesti e che non vogliono sentirsi presi sempre per i fondelli ed insultati, come è spesso avvenuto in questi giorni tramite la stampa nazionale, da un gruppo politico che non ha le idee chiare sulla guida del paese ma sa solo (e lo ha dimostrato in cinque anni di legislatura) usare il potere concessogli dal popolo per il raggiungimento dei propri interessi che, molte volte, sono totalmente contrari a quelli di tutto il paese!

Auguro a tutti una buona lettura!

Rifletto. Anche se non sono uno specchio, rifletto. Sono stato definito un coglione dal Presidente del Consiglio. Lo stesso uomo, una volta dismesse quelle vesti, mi ha reputato indegno di essere un Italiano. Ed ora Speroni dice che faccio “schifo”, insieme a tutta l’Italia: sue testuali parole, come riportato dai giornali. A questo punto, comincio a domandarmi se il marcio sia davvero in me, perché tante accuse in così poco tempo pesano.

Nel momento in cui ho votato a sinistra, ho espresso la mia volontà; quando ho detto Si alla mia vecchia Costituzione e No ad un suo stravolgimento, mi sono fatto forte delle mie convinzioni. E mi chiedo, oggi, se sia giusto offendere un uomo solo perché abbia idee chiare su quanto si aspetta dalla classe politica che lo governa, perché non si lascia illudere da una tassa in meno, perché crede in una Costituzione che è tra le più belle del Mondo.

Vago pieno di dubbi tra i giornali online. Secondo il leader di An, “bisogna che la CDL rifletta sul perché […] il centrodestra sia riuscito a mobilitare meno il suo elettorato.”. Rifletto, ancora, e mi chiedo perché avrei bisogno di essere mobilitato, perché non potrei decidere da solo usando le mie facoltà intellettive, magari ignorando la campagna elettorale e puntando su di me.

Continuo a leggere. “Sopra il Po ha vinto il si.” – devo rivedere la geografia, perché ero convinto che sopra il Po non ci fossero solo la Lombardia e il Veneto. E comunque sia, ha vinto il No, che piaccia o meno, perché l’Italia è una sola, non ci sono sopra e sotto il Po, a destra e a sinistra, dentro e fuori; se poi non ci si arrende all’evidenza, significa che qualche problema c’è.

Gibelli, vice presidente del Senato, dichiara che “le parti più avanzate del paese hanno votato si.” – ed io da buon Napoletano, da Meridionale verace con il 74.8 di voti contrari alle modifiche, dovrei sentirmi negletto ed arretrato?

Questo referendum non richiedeva il quorum che, tuttavia, per la prima volta da anni è stato ugualmente raggiunto, ma “sono state le regioni di sinistra a votare di più”. Comunque la si metta, c’è sempre di mezzo la colpa di qualcuno.

Mi sembra di capire, da buon ignorante in materia, che se decido di testa mia sono un poco di buono; dopo tante accuse ormai ci arrivo da solo, senza politici illuminati che continuino a spiegarmelo. Vuol dire che non merito i cambiamenti. Però, vi prego, amici miei, non continuate ad offendermi, perchè comincio a spazientirmi; se pure fossi un poveraccio senza capacità di discernimento, non avrei bisogno di umiliazioni, ma di una mano per capire dove sbaglio. Intanto, se qualcuno volesse trasferirsi in Svizzera come aveva promesso prima dello spoglio, sarò ben lieto di accompagnarlo alla frontiera.

Grazie dell’attenzione.

dr. Luigi Civita



Ore 21, una strage premeditata!
giugno 26, 2006, 11:03 am
Filed under: Politica, Società

South Park UsticaSono quasi le ore 21 del 27 Giugno 1980 (esattamente 26 anni fa) quando un aereo DC9 della Itavia, che percorre la tratta da Bologna a Palermo, scompare dai radar della torre di controllo e si inabissa nel mare nei pressi dell’isola di Ustica!

(Disegno sopra di Cisano Carmelo)

A bordo c’erano 81 persone di cui 11 bambini tra i due e i dodici anni e 2 bambini con meno di due anni.

Nessuno dei passeggeri ne uscì vivo!

In questi anni le ipotesi della causa di questo disastro sono state tante ma una emerge su tutte …l’attacco da parte di un missile militare probabilmente Americano, Francese o Libico!
Una delle più discusse, confermate e smentite, era che su quell’aereo stesse viaggiando Gheddafi o qualche suo galoppino!

Per eliminare una persona ‘scomoda’ un governo ‘civile e democratico’ non si fa problemi ad uccidere altre 81 persone, padri, madri e figli di famiglie normali, pur di raggiungere il suo scopo.

Relitto ITAVIAE’ vergognoso che dopo tanti anni, per proteggere qualche nazione ‘amica’, qualche personaggio politico o semplicemente un errore del nostro sistema di difesa, gli Italiani, e ancor più i parenti delle vittime, non abbiano una spiegazione del perché tutto questo è successo!

Pochi giorni fa i resti dell’aereo sono stati caricati e trasportati a Bologna dove verranno messi in un museo per ricordare la strage. Un museo che ricorda ma non spiega il perché è avvenuto ciò che si propone di ricordare ha una utilità relativa ma pur sempre importante, quindi ben venga!

Ora, dopo 26 anni, vorremmo anche sapere chi dobbiamo ringraziare per questo ‘nuovo museo’!